L’artrosi dell’anca, o coxoartosi, è una malattia di tipo usurante, cioè che consuma i componenti dell’anca: inizialmente la cartilagine che riveste la testa del femore e l’acetabolo e successivamente anche l’osso sottostante.
Durante questo processo, che dura da diversi mesi a diversi anni, si liberano nell’articolazione delle piccolissime particelle di usura che hanno due conseguenze principali: la prima è l’infiammazione, che determina il dolore, la zoppia, con l’ incapacità di camminare normalmente; la seconda è la deformazione dell’articolazione, che quando è sana è come un ingranaggio perfetto, mentre quando si usura si deforma e non è più in grado di compiere movimenti normali, per cui è molto difficoltoso potersi sedere o rialzarsi in piedi, o vestirsi, salire o scendere le scale, ecc.
Sintomi dell’artosi all’anca: come riconoscerli
I sintomi dell’artrosi all’anca sono:
- Dolore (all’inguine, al gluteo, alla coscia, al ginocchio; soprattutto in piedi o durante il cammino, ma a volte anche da seduto o a letto).
- Riduzione del movimento o rigidità.
- Riduzione di forza e del volume dei muscoli dell’arto inferiore.
- Accorciamento dell’arto colpito.
- Rotazione in fuori del piede (extrarotazione).
Col tempo, il cattivo funzionamento dell’anca colpita dall’artrosi può portare a conseguenze negative anche alla schiena e al ginocchio dello stesso lato.
Artrosi dell’anca: le cure e i rimedi efficaci
Nelle fasi iniziali dell’artrosi dell’anca si curano i sintomi presenti come il dolore, la zoppia, la riduzione di forza, la riduzione del movimento non ancora dovuta alla deformazione dell’articolazione.
Le cure consistono nell’assunzione di farmaci analgesici e anti-infiammatori, nella fisioterapia e nelle infiltrazioni articolari con farmaci attivi contro i sintomi dell’artrosi.
Quand’è necessario l’intervento chirugico?
Quando le cure effettuate non danno il beneficio sperato o quando la gravità dell’artrosi all’anca limita notevolmente l’autonomia, si esegue l’intervento chirurgico di protesi dell’anca.
Bisogna tenere presente un punto fondamentale, caratteristico della protesi d’anca in generale, ma in particolare nell’artrosi presente da tanti anni: e cioè che le deformità dell’articolazione, la riduzione dei movimenti dell’anca, la riduzione del volume e della forza dei muscoli sono molto accentuati.
In questa situazione la protesi d’anca ripristina i normali movimenti, ma per mantenerli e soprattutto per recuperare il volume e la forza dei muscoli che sono atrofizzati dalla loro inattività ci vuole molto più impegno da parte del paziente.
La riabilitazione e il recupero della funzione, inoltre, richiedono più tempo prima di raggiungere un risultato ottimale.